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Transizione ecologica e digitale in Europa
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Transizione ecologica e digitale in Europa

Transizione ecologica e digitale in Europa

Transizione ecologica e digitale in Europa.

Step è il nuovo strumento creato dalla Commissione europea e presentato dalla presidente Ursula von der Leyen il 20 giugno scorso.

Il suo obiettivo è finanziare immediatamente la transizione ecologica e digitale nell’Unione Europea, rappresentando allo stesso tempo lo stile europeo di adattamento dell’economia e dell’industria verso gli obiettivi del Green deal e della Bussola digitale europea.

L’acronimo Step sta per “Strategic technologies for Europe platform” e riflette l’approccio graduale e concreto che caratterizza questa iniziativa.

Il programma mira a combinare sinergie e flessibilità, mettendo insieme le risorse già disponibili da vari programmi europei, tra cui InvestEU, Innovation Fund, Horizon Europe, EU4Health, Digital Europe Programme, European Defence Fund e Recovery and Resilience Facility.

Complessivamente, Step intende investire 160 miliardi di euro nelle tecnologie critiche, che sono fondamentali per la transizione ecologica e digitale dell’Europa, permettendo di conseguire gli obiettivi in termini di sostenibilità sia ambientale che digitale.

La Commissione Europea dimostra la sua fiducia in Step offrendo un finanziamento aggiuntivo di 10 miliardi di euro per quattro programmi europei principali.

Tuttavia, sarà necessario che anche gli Stati membri contribuiscano, ri-programmando marginalmente le risorse verso le priorità di Step. Ogni 5% di investimenti ridirezionati corrisponde a un’immissione di 18,9 miliardi di euro.

Step è concepito come una soluzione temporanea a breve e medio termine per contrastare gli effetti dell’Inflation Reduction Act statunitense e di altre politiche extra-europee.

L’obiettivo è dimostrare l’impegno della Commissione e delle istituzioni europee nell’affrontare i costi associati alla transizione ecologica e digitale, sia economici, sociali, politici che geo-politici.

Questo passo avanti è cruciale, poiché è molto più costoso per l’Unione Europea e i suoi cittadini non intraprendere la transizione piuttosto che affrontare le sfide che essa comporta.

Step è anche un primo passo concreto verso l’implementazione del Fondo sovrano previsto dalla Green Deal Industrial Strategy.

Questo fondo, concepito come una soluzione a medio e lungo termine, sosterrà finanziariamente gli obiettivi della transizione economica e digitale, promuovendo la piena sovranità tecnologica e digitale europea.

La Commissione ha già previsto la creazione di un “sovereignty seal”, una sorta di marchio per i progetti che si allineano agli obiettivi di Step tramite i programmi europei, e un “sovereignty portal” per fornire informazioni centralizzate sulle opportunità di finanziamento degli investimenti di Step.

È importante sottolineare che il perseguimento della sovranità tecnologica e digitale europea non significa allontanarsi dai principi di un mercato competitivo e aperto verso i partner internazionali.

Questo è stato un punto significativo emerso dal Consiglio europeo del 29-30 giugno, dove è stata riconosciuta la complessa relazione con la Cina, definita come un “partner, concorrente e rivale sistemico”, e gli effetti delle politiche statunitensi.

Oltre a Step, vi sono altri interventi concreti volti a trasformare l’economia e l’industria europee verso la net-zero age, in linea con la Green Deal Industrial Strategy e il Green Deal Industrial Plan.

Due di questi interventi riguardano il rafforzamento dell’ecosistema manifatturiero europeo per la produzione di tecnologie net-zero (chiamato “Net-zero Industry Act”) e la promozione di un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche (chiamato “Critical Raw Materials Act”). Entrambi sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi di una net-zero age realizzata in Europa.

Il Consiglio europeo ha indicato ai co-legislatori di accelerare l’attuazione di queste iniziative. Questo dimostra che l’Unione Europea è pronta a intraprendere una corsa verso la transizione ecologica, economica, industriale e sociale, poiché il futuro non ammette “secondi posti”.

È essenziale progredire simultaneamente su tutte queste frontiere, come evidenziato anche dal nuovo Regolamento sul Climate Social Fund, che rappresenta un altro passo concreto in questa direzione.