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EUDR, verso revisione mirata e rinvio termini - Opra Lazio
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EUDR, verso revisione mirata e rinvio termini

EUDR, verso revisione mirata e rinvio termini

Argomento

 – Ambiente

 Normative applicabili

– Regolamento (UE) 13 luglio 2023 n. 2023/1115– GU (UE) n. 2023/1115 del 9 giugno 2023

 

Principali contenuti

 Il 19 novembre il Consiglio dell’UE ha definito la propria posizione negoziale sulla revisione mirata del Regolamento (UE) 2023/1115 relativo ai prodotti “deforestazione zero” (EUDR). L’obiettivo è rendere più agevole l’applicazione della normativa e posticiparne l’entrata in vigore, così da permettere a operatori, commercianti e autorità competenti di adeguarsi in modo graduale. La proposta introduce una proroga generale di un anno – fino al 30 dicembre 2026 – con un’ulteriore estensione di sei mesi per micro e piccole imprese, cancellando però il precedente “periodo di grazia” previsto per aziende di dimensioni medio-grandi.

Secondo quanto comunicato dall’Esecutivo sul proprio sito ufficiale, le principali modifiche riguardano:

  • Nuove scadenze di applicazione: per operatori medi e grandi l’avvio slitta al 30 dicembre 2026; micro e piccole imprese avranno tempo fino al 30 giugno 2027.
  • Semplificazione delle responsabilità: l’obbligo di presentare la dichiarazione di due diligence ricadrà solo sull’operatore a monte della filiera.
  • Alleggerimento degli obblighi per gli operatori downstream: i trader che non effettuano trasformazioni sul prodotto non dovranno più presentare una dichiarazione dedicata.
  • Procedure semplificate: micro e piccole imprese potranno ricorrere a dichiarazioni una tantum.

Il Consiglio ha inoltre richiesto alla Commissione di effettuare una valutazione entro il 30 aprile 2026 per ridurre gli oneri amministrativi. L’intenzione è raggiungere un’intesa con il Parlamento europeo prima che la normativa attuale diventi operativa, ovvero il 30 dicembre 2025.

Si ricorda che l’EUDR, in vigore da giugno 2023, ha lo scopo di impedire che le principali materie prime – tra cui bovini, cacao, caffè, olio di palma, gomma, soia e legno – e i prodotti derivati immessi sul mercato europeo contribuiscano alla deforestazione o al degrado delle foreste.

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