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Ambienti di lavoro più sani e sicuri: le convenzioni «Ilo»
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Ambienti di lavoro più sani e sicuri: le convenzioni «Ilo»

Ambienti di lavoro più sani e sicuri: le convenzioni «Ilo»

Ambienti di lavoro più sani e sicuri: le convenzioni «Ilo»

L’impatto globale della globalizzazione sull’economia ha evidenziato negli ultimi decenni diverse criticità, tra cui il fenomeno del dumping commerciale che spesso implica livelli di tutela della salute e sicurezza inferiori rispetto ad altri paesi concorrenti.

Questa situazione, purtroppo, è ben nota e si stima che causi oltre 3 milioni di morti sul lavoro ogni anno.

L’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) ha risposto a questa sfida ampliando i principi e i diritti fondamentali sul lavoro, includendo anche la salute e la sicurezza sul lavoro.

Le convenzioni Ilo riguardanti la salute e la sicurezza stabiliscono principi fondamentali e misure di tutela minime.

Perché queste misure abbiano effetto, devono essere ratificate dai singoli paesi. Anche l’Italia ha finalmente ratificato le due convenzioni internazionali attraverso la legge 8 giugno 2023, n. 84.

È importante sottolineare che queste convenzioni sono spesso incluse negli accordi commerciali e nelle regole di finanziamento internazionale.

Le convenzioni prevedono l’adozione di politiche nazionali di prevenzione, la consultazione con le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori, lo sviluppo di programmi nazionali, l’istituzione di meccanismi di controllo e l’incoraggiamento della ricerca nella salute e sicurezza sul lavoro.

Inoltre, riconoscono il principio di autotutela del lavoratore in caso di pericolo imminente e promuovono la cooperazione tra datore di lavoro e lavoratori o loro rappresentanti.

È importante sottolineare che molti dei principi e delle misure previsti da queste convenzioni sono già presenti nel sistema giuridico italiano, soprattutto nella Costituzione e nel Decreto legislativo 81/2008.

Nonostante alcune criticità, l’Italia ha una delle legislazioni più avanzate in Europa.

Tuttavia, è necessario continuare a verificare la legislazione nazionale e ad aggiornarla.

Il Ministero del Lavoro ha avviato un processo di revisione normativa negli ultimi anni attraverso il Decreto legge 146/2021, il Decreto legge 48/2023 (convertito con modifiche dalla legge n. 85/2023) e un dialogo più stretto con le parti sociali, associazioni professionali e consigli delle professioni tecniche regolamentate.