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Rifiuti speciali: CSS, classificazione e requisiti
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Rifiuti speciali: CSS, classificazione e requisiti

Rifiuti speciali: CSS, classificazione e requisiti

Rifiuti speciali: CSS, classificazione e requisiti.

La nota del Ministero dell’Ambiente chiarisce le regole per la classificazione del Combustibile Solido Secondario (CSS) come rifiuto speciale.

Il dibattito sulla classificazione del CSS è tornato alla ribalta con una recente nota del Ministero dell’Ambiente. La questione centrale riguarda le condizioni necessarie affinché un rifiuto derivante dal trattamento di rifiuti urbani indifferenziati possa essere considerato CSS e quindi destinato a recupero energetico con il codice CER 191210.

Cosa dice la normativa?

Secondo la nota ministeriale, per essere classificato come CSS, un rifiuto deve:

  • Rispettare la norma UNI EN ISO 21640:2021: Questa norma tecnica definisce i requisiti che un materiale combustibile deve soddisfare per essere considerato CSS.
  • Essere prodotto in un sistema di gestione della qualità certificato UNI EN 15358: Questa norma specifica i requisiti per la gestione della qualità nella produzione di CSS.
  • Soddisfare i requisiti aggiuntivi stabiliti dagli accordi commerciali: Oltre ai requisiti normativi, il produttore di CSS può essere tenuto a rispettare ulteriori parametri specificati dall’acquirente del materiale.

Qual è la differenza tra CSS e rifiuto urbano?

La classificazione di un rifiuto come CSS è fondamentale perché determina le modalità di gestione e le destinazioni finali. Il CSS, a differenza del rifiuto urbano, può essere utilizzato come combustibile in impianti specifici, contribuendo alla produzione di energia.

Perché è importante questa classificazione?

La corretta classificazione del CSS è essenziale per garantire:

  • La tutela dell’ambiente: Il CSS deve essere prodotto e utilizzato in modo sicuro per evitare rischi per la salute e l’ambiente.
  • L’efficienza del sistema di gestione dei rifiuti: Una classificazione precisa facilita il recupero energetico dei rifiuti e contribuisce alla riduzione dello smaltimento in discarica.
  • La competitività delle imprese: La possibilità di utilizzare il CSS come combustibile può rappresentare un’opportunità per le aziende che operano nel settore energetico.

La nota del Ministero dell’Ambiente fornisce indicazioni chiare e precise sulla classificazione del CSS. Tuttavia, è importante sottolineare che la produzione e l’utilizzo del CSS sono attività complesse che richiedono una gestione attenta e una costante verifica del rispetto delle norme.

Cosa significa per te?

  • Se sei un cittadino: Questa notizia ti aiuta a comprendere meglio il processo di gestione dei rifiuti e l’importanza della raccolta differenziata.
  • Se lavori nel settore ambientale: Le nuove indicazioni possono essere utili per aggiornare le tue conoscenze e garantire la conformità delle tue attività alle normative vigenti.
  • Se sei un’impresa: La classificazione del CSS può influenzare le tue scelte in termini di approvvigionamento energetico e gestione dei rifiuti.

In conclusione, la classificazione del CSS è un tema di grande rilevanza per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. La corretta applicazione delle norme tecniche e il rispetto degli accordi commerciali sono fondamentali per garantire un’economia circolare e un futuro più sostenibile.