
30 Apr Guida FDA 2025 sull’Etichettatura degli Allergeni Alimentari: Edizione aggiornata per l’Industria
Argomento
Sicurezza alimentare
Tipo di provvedimento
Guida aggiornata FDA per l’industria alimentare
Etichettatura degli allergeni alimentari – Edizione 5
Normativa di riferimento
FALCPA (2004) – Food Allergen Labeling and Consumer Protection Act: introduce l’obbligo di dichiarare gli “allergeni alimentari principali”.
FASTER Act (2021) – Food Allergy Safety, Treatment, Education, and Research Act: aggiunge il sesamo alla lista degli allergeni principali.
Principali contenuti
La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha recentemente pubblicato l’edizione aggiornata della propria guida di riferimento sugli allergeni alimentari:
“Questions and Answers Regarding Food Allergens, Including the Food Allergen Labeling Requirements of the Federal Food, Drug, and Cosmetic Act (Edition 5)”.
Il documento fornisce chiarimenti normativi e operativi destinati all’industria alimentare in merito all’etichettatura degli allergeni, in conformità con la legislazione statunitense vigente. Possiamo così riassumere i punti principali:
1. Quadro normativo di riferimento
La guida si basa sul Federal Food, Drug, and Cosmetic Act (FD&C Act), che disciplina la sicurezza e l’etichettatura di alimenti, farmaci e cosmetici negli USA.
Due leggi fondamentali hanno aggiornato questo quadro:
– FALCPA (2004) – Food Allergen Labeling and Consumer Protection Act: introduce l’obbligo di dichiarare gli “allergeni alimentari principali”.
– FASTER Act (2021) – Food Allergy Safety, Treatment, Education, and Research Act: aggiunge il sesamo alla lista degli allergeni principali.
2. Allergeni alimentari principali
Secondo la normativa statunitense, un “allergene alimentare principale” è uno dei seguenti alimenti (o un ingrediente contenente proteine da essi derivati):
1. latte
2. uova
3. arachidi
4. frutta a guscio (es. mandorle, noci, noci pecan)
5. grano
6. soia
7. pesce (es. merluzzo, spigola)
8. crostacei (granchio, aragosta, gamberi)
9. sesamo
Si evidenzia che questa lista è specifica per la normativa statunitense. Altri paesi (come l’UE) possono prevedere elenchi differenti.
3. Altri allergeni alimentari
Oltre 160 alimenti possono provocare reazioni allergiche, tuttavia l’etichettatura obbligatoria è prevista solo per gli allergeni principali. In alcuni casi, la FDA può richiedere la dichiarazione di altri allergeni (es. aromi, spezie, additivi incidentali contenenti proteine allergeniche).
4. Soglie di tolleranza
La FDA non ha stabilito soglie quantitative per gli allergeni alimentari. La questione è stata valutata, ma non esiste una regolamentazione ufficiale come in altri paesi.
5. Esenzioni dall’obbligo di etichettatura
Un produttore può richiedere un’esenzione se dimostra che l’ingrediente:
– non contiene proteine allergeniche, oppure;
– non causa una risposta allergica pericolosa per la salute.
La richiesta può avvenire tramite petizione ufficiale oppure notifica alla FDA.
In entrambi i casi sono richieste prove scientifiche e metodi analitici validati. In caso di accoglimento, l’ingrediente non sarà più considerato un allergene principale ai fini dell’etichettatura.
6. Errori e non conformità
Il mancato rispetto delle normative può comportare:
– classificazione del prodotto come misbranded (etichettatura scorretta);
– richiami volontari dei prodotti dal mercato;
– divieti di importazione, sequestri, Import Alerts;
– lettere di avvertimento agli stabilimenti coinvolti.
7. Ambito di applicazione.
Le norme FDA si applicano a:
– tutti gli alimenti confezionati, inclusi gli integratori alimentari;
– prodotti prodotti localmente o importati negli USA.
Vengono invece esclusi carni, pollame, pesce gatto e alcuni prodotti trasformati a base di uova (regolati dall’USDA).
8. Categorie alimentari con criticità.
La guida fornisce chiarimenti specifici su:
– spezie;
– alimenti sfusi;
– integratori vegetali;
– ingredienti derivati da alimenti allergenici ma privi di proteine.
Inoltre, vengono precisati obblighi per:
– prodotti ittici;
– ortofrutta fresca;
– alimenti regolati da altri enti (USDA, TTB).
9. Specifiche tecniche di dichiarazione.
Nel documento vengono fatti esempi pratici come:
– che cosa si intende esattamente per “latte”;
– quali specie di uova rientrano tra gli allergeni (non solo uova di gallina);
– sinonimi accettati per “soia” (es. soybean, soy).
10. Posizionamento della dichiarazione allergeni.
La FDA indica dove e come devono essere riportate le informazioni in etichetta, sia sul pannello informativo sia all’interno della lista ingredienti.
11. Focus sugli integratori alimentari.
Vengono chiariti gli obblighi per:
– ingredienti utilizzati per produrre integratori;
– prodotti finiti, anche sfusi.
La guida FDA rappresenta quindi un riferimento fondamentale per le aziende italiane del settore alimentare che esportano verso gli Stati Uniti o desiderano allinearsi a standard internazionali. Per garantire la conformità:
– è essenziale conoscere le categorie di allergeni principali;
– occorre seguire con attenzione le modalità di etichettatura previste;
– è consigliato valutare se eventuali esenzioni possano essere richieste per specifici ingredienti.
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