Alla vigilia dell’applicazione del regolamento noto come Cbam (carbon border adjustment mechanism), ovvero il regolamento 2023/956/Ue, che introduce una tassa sulle merci importate nell’Unione europea proporzionale alle loro emissioni di carbonio, l’Ue interviene con una nuova modifica normativa.
Il regolamento Cbam prevedeva un periodo transitorio valido fino al 31 dicembre 2025, durante il quale le imprese sono tenute unicamente a comunicare i dati relativi ai beni importati e le loro emissioni, per poi passare alla piena operatività da gennaio 2026, con il pagamento della tassa ambientale.
Con il regolamento n. 2025/2083/Ue, adottato l’8 ottobre 2025 e pubblicato nella Gazzetta ufficiale europea il 17 ottobre, viene introdotta una soglia annuale di 50 tonnellate per le importazioni di merci soggette a Cbam, solo oltre a questo limite si applicano gli obblighi previsti dal meccanismo e il pagamento della tassa.
Questa novità riduce il numero dei soggetti obbligati, escludendo i piccoli importatori. Per chi resta soggetto agli obblighi, il nuovo regolamento introduce una serie di semplificazioni, in particolare per quanto riguarda la raccolta dei dati, gli adempimenti amministrativi e le procedure di autorizzazione per importatori ed esportatori.
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