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Snpa: metodologie per la valutazione delle emissioni odorigene - Opra Lazio
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Snpa: metodologie per la valutazione delle emissioni odorigene

Snpa: metodologie per la valutazione delle emissioni odorigene

Argomento

AMBIENTE

Normative applicabili

 

Principali contenuti

 Con la delibera 268/2025, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) ha rilasciato un documento tecnico dal titolo “Metodologie per la valutazione delle emissioni odorigene”, revisione della versione precedente.

Lo scopo del documento è quello fornire agli enti di controllo informazioni utili per la scelta degli approcci adeguati ad effettuare un’azione di prevenzione, controllo e valutazione delle emissioni odorigene.

Le innovazioni metodologiche e tecnologiche relative al monitoraggio e al controllo degli odori nonché gli aggiornamenti in merito alla normazione tecnica di settore e alla legislazione nazionale e regionale, occorsi negli ultimi anni, hanno infatti introdotto numerosi elementi di novità nel settore. Tali elementi sono stati integrati nelle diverse sezioni del documento con particolare riferimento agli aspetti tecnici e normativi.

Il tema del monitoraggio, controllo e valutazione dell’impatto olfattivo prodotto da numerose realtà industriali è oggetto di sempre maggior attenzione per la Pubblica amministrazione, per gli Enti preposti al rilascio delle autorizzazioni ambientali e, di conseguenza, per gli Enti di controllo in relazione alle sempre più numerose segnalazioni e richieste di intervento da parte della popolazione esposta che rivendica una migliore qualità della vita.

L’odore è, quindi, considerato a tutti gli effetti un parametro ambientale oggetto di misurazione, rispetto al quale sono stati definiti, nel tempo, approcci metodologici in grado di fornire una compiuta comprensione dei fenomeni ad esso correlati.

La stretta relazione tra odori e soggettività della percezione umana, assieme al riconoscimento che le emissioni odorigene sono caratterizzate da elevata variabilità sia in riferimento alla tipologia delle sorgenti che la generano sia alla distribuzione spaziale e temporale dell’emissione rendono maggiormente complesso il loro studio rispetto a quanto convenzionalmente operato per la qualità dell’aria.

Per queste ragioni, il quadro di riferimento normativo si è sviluppato in maniera eterogenea sul territorio nazionale. Lo stesso ha subito una profonda evoluzione da una prima fase, in cui l’approccio è stato prevalentemente volto alla determinazione di valori limite di emissione alle sorgenti, all’adozione, più recentemente, di criteri di accettabilità definiti presso i recettori. In tal senso, la pubblicazione del decreto direttoriale 28 giugno 2023 n. 309 del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, recante l’approvazione del documento “Indirizzi per l’applicazione dell’articolo 272-bis in materia di emissioni odorigene di impianti e attività” realizzato, in attuazione del comma 2 dell’articolo 272-bis del Dlgs 152/06 e ss.mm.ii., dal gruppo di lavoro istituito nell’ambito del Coordinamento emissioni, ha introdotto criteri condivisi, a livello nazionale, circa gli aspetti riguardanti l’ambito tecnico/amministrativo dei processi istruttori e decisionali, nonché aspetti più strettamente metodologici, trattati nel testo dei cinque allegati tecnici.

Nella definizione dell’approccio metodologico più opportuno per lo studio dei fenomeni odorigeni è quantomai necessario prediligere una combinazione di diversi strumenti di valutazione che possano fornire informazioni complementari.

In tal senso, nell’ambito della valutazione quantitativa della miscela odorigena non è identificabile un unico metodo esaustivo ma, in considerazione dello scopo di indagine, sono impiegati metodi di caratterizzazione chimica dei suoi componenti, la determinazione sensoriale della concentrazione dell’odore (olfattometria dinamica) e approcci strumentali di monitoraggio in continuo mediante sensoristica.

Invece, nella valutazione dell’impatto odorigeno e dello studio delle ricadute sui recettori, lo strumento di supporto fondamentale è rappresentato dalla modellistica della dispersione atmosferica che sta rivestendo, negli ultimi anni, un ruolo fondamentale anche nell’ambito dei procedimenti di autorizzazione delle installazioni a potenziale rischio odorigeno. L’affidabilità dei risultati di tale strumento ha posto la necessità di individuare requisiti tecnici minimi di impostazione metodologica per la valutazione delle variabili descrittive di input, definite in documenti tecnici di riferimento e negli stessi provvedimenti normativi.

Di seguito i principali contenuti del documento Snpa:

  • l’odore e la sua percezione;
  • i principali riferimenti normativi in materia di odori;
  • analisi delle metodologie di monitoraggio e controllo delle emissioni odorigene;
  • modelli di dispersione per la valutazione di impatto olfattivo;
  • approcci integrati per la valutazione della molestia olfattiva;
  • Metodologie di abbattimento degli odori.

 

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